Pittrice scomparsa: testimone l'avrebbe vista a Tortoreto quando doveva essere a Loreto

GIULIANOVA – A complicare ulteriormente la ricostruzione delle ultime ore di vita (se morta) di Renata Rapposelli, la pittrice 69 di cui non si ha traccia dal 9 ottobre scorso, e che i carabinieri e la procura di Ancona cerca da tempo con i Ris, anche a Giulianova, è arrivata l’indiscrezione trapelata attraverso la trasmissione tv Quarto grado di Retequattro, in serata: la collaboratrice di una delle due farmacie di Tortoreto Lido, avrebbe riferito di aver visto l’artista, in vita, verso le 17 del giorno della scomparsa, il 9 ottobre, proprio nella farmacia tortoretana. E avrebbe acquistato un farmaco forse utilizzando la sua tessera sanitaria e dunque la sua presenza ancora in zona potrebbe essere ‘tracciata’ con sicurezza. A riverlarlo l’inviato di Quarto grado a Giulianova, Simone Toscano, che ha anche aggiunto il particolare di un’altra testimonianza: un frequentatore della palestra attigua all’appartamento nella corte condominiale di via Galilei dove abitano i Santoleri – ex marito e figlio della donna, entrambi indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere -, avrebbe sentito urla di una donna verso le 17:30 di quello stesso giorno. Questo dettaglio se coincide con con le dichiarazioni simili di una vicina di casa dei due, striderebbe con questo nuovo posizionamento della donna a Tortoreto. Di fatto, comunque, contraddirebbe quanto finora dichiarato dall’ex marito, e confermato dal figlio, che Renata Rapposelli era stata riaccompagnata già a Loreto dell’ex coniuge e lasciata a due chilometri dal santuario, tanto accesa era stata la lite in auto tra i due, una lite cominciata a Giulianova dove la donna era tornata da Ancona nella stessa giornata. La sua presenza a Tortoreto, però, potrebbe anche giustificare un allontanamento volontario della donna. Ma se fosse stato così, perchè allora l’ex marito e il figlio avrebbero fornito una ricostruzione diversa?